Il Non ti scordar di me

LINGUAGGIO DEI FIORI

Il fiore della fedeltà e
della memoria.

Origini

Il Non ti scordar di me deriva dal greco Mysotis, che significa "orecchie di topo", alle quali alludono la forma arrotondata e la superficie vellutata delle sue foglie.

Secondo una leggenda germanica Dio stava dando il nome a tutte le piante quando una piantina, ancora senza nome, gridò: "Non ti scordar di me, Dio!" e Dio replicò: "Quello sarà il tuo nome!".

In una leggenda austriaca invece due giovani innamorati stavano passeggiando lungo le rive del Danubio quando furono colpiti dal blu acceso di questi piccoli fiori. Il cavaliere si accinse per raccoglierli ma cadde nel fiume e mentre veniva inghiottito dalla corrente lanciò il mazzolino all’amata gridando "Non dimenticarmi mai!". Chiedendole di non dimenticarlo questo fiore si trasformò poi nel “non ti scordar di me” e la valenza da allora attribuita è quella della fedeltà e dell'amore eterno.
Questo racconto è narrato anche in una cantata del compositore austriaco Anton Bruckner.

Re Enrico IV d’Inghilterra lo scelse come suo emblema personale nel 1398 durante il periodo del suo esilio.

Nella Germania del XV secolo l’uomo che indossava il fiore non sarebbe stato dimenticato dalla propria amata e la donna lo indossava come segno di fedeltà.

La Massoneria usa la spilla del "Non ti scordar di me" per ricordare i massoni vittime del regime nazista. E’ infatti proprio attraverso questo simbolo segreto che i massoni si riconoscevano quando il Terzo Reich ne aveva messo al bando le associazioni e li deportava quali "dissidenti politici". L’ironia è che il “Non ti scordar di me” era il fiore preferito di Hitler e fu impressionato che gli uomini lo indossassero in suo tributo. [Se ti interessa questo tema storico continua nella sezione Appendice più in basso].

Anche nell’arte e nella letteratura viene celebrato questo fiore.
Nell’arte viene rappresentato per esprimere sentimenti di amore, perdita e nostalgia.

Nel movimento letterario del Romanticismo tedesco diventa simbolo d'ispirazione centrale e durevole e viene ideato dal poeta e filosofo Novalis, vero creatore del fiore azzurro nel suo incompleto romanzo Heinrich von Ofterdingen. In questo romanzo ambientato nel Basso Medioevo viene narrata l’iniziazione di Enrico e comincia con l’incontro di uno straniero che gli racconta di luoghi misteriosi e di un fiore azzurro. Quando il giovane Enrico sogna per la prima volta questo fiore che poi si trasforma nel viso di una fanciulla, presagisce la vocazione per la poesia e l'amore come scopo della sua vita. Rappresenta il desiderio, l'amore e lo sforzo metafisico di accostarsi all'infinito e all'irraggiungibile, tratti tipici della corrente romantica.

In epoca vittoriana il fiore viene ricordato da D.H. Lawrence in alcune pagine del controverso romanzo L’amante di Lady Chatterley (1928) e rientrava in quel tempo nell’abbigliamento, soprattutto matrimoniale, delle donne innamorate.

Proprietà curative e utilizzi

Dagli antichi la pianta era chiamata erba sacra ed era usata nella preparazione di medicamenti per gli occhi.
Per la sua sacralità, secondo Plinio il Vecchio la pianta è simbolo di salvezza da tutto ciò che può rattristare, addolorare o incupire la vita stessa.

Significati

Il significato è quindi pienamente espresso dal suo nome: un invito al ricordo, a non dimenticare. E’ il simbolo per eccellenza dell'amore eterno da riservare alle persone più care e viene ancora oggi scelto per commemorare ricorrenze speciali e ricordare qualcuno di caro.

In molte tradizioni viene considerato un regalo di addio per gli amanti separati, simboleggiando la promessa di ricordarsi l’uno dell’altro nonostante le distanze.

Spesso è presente anche nelle composizioni floreali dei funerali in quanto rappresenta la continuità dell’amore anche oltre la morte.

Curiosità

Il Myosotis è il fiore ufficiale della festa dei nonni che cade il 2 ottobre e dal 1983 è anche il simbolo della giornata dei bambini scomparsi ricordata il 25 Maggio per incoraggiare a non dimenticarli e per diffondere un messaggio di solidarietà e speranza ai genitori.

Viene indossato ogni 1° luglio a Terranova, in Canada, per commemorare i connazionali caduti per la patria durante la Prima Guerra Mondiale e, in particolare, nel corso della Battaglia della Somme combattuta in Piccardia (Francia).

Sempre in Canada è il simbolo dell’Alzheimer Society per la sua essenza di demenza degenerativa.

In Italia è stato scelto da Telefono Azzurro per non dimenticare la voce dei bambini.

Nel linguaggio popolare viene chiamato anche talco celeste, orecchie di topo o vaniglia selvatica e non va confuso con gli “Occhi della Madonna” (Veronica persica).

Appendice

Già all’inizio del 1934 divenne chiaro che la Libera Muratoria era in pericolo. Venne dapprima emanata una circolare per impedire il tesseramento ai liberi muratori che non avessero abbandonato le loro officine prima del 30 gennaio del 1933, in secondo luogo venne emesso un decreto in cui si invitavano le logge all’autoscioglimento, poi entrò in vigore una norma che vietava a militari e dipendenti statali l’appartenenza alla Libera Muratoria ed infine, nell’estate del 1935, attraverso un provvedimento venne proclamata la messa al bando totale della Massoneria. Da quì le logge furono prese d’assalto e messe a ferro e fuoco, gli archivi sequestrati o distrutti, i liberi muratori deportati e i loro beni confiscati.

Nello stesso 1934 la “Gran Loggia del Sole” capendo la gravità del pericolo, adottava il piccolo fiore blu come sostituto della tradizionale squadra e compasso.

Si pensò infatti che tale nuovo simbolo avrebbe diminuito il rischio di riconoscimento dei Fratelli da parte dei nazisti che erano impegnati nella confisca totale dei beni di tutte le Logge.

In quegli anni la libera Massoneria tedesca operò al coperto e questo fiore delicato assunse il ruolo di simbolo della sopravvivenza dell’Istituzione in quegli anni bui. Durante il decennio del potere nazista il distintivo del Non ti scordar di me servì come segno grazie al quale gli appartenenti alla Massoneria poterono riconoscersi l’un l’altro in pubblico, nelle città e nei campi di prigionia.

Il simbolo significava la volontà dei Fratelli di mantenere viva la Luce della Libera Muratoria. Quando la “Gran Loggia del Sole” fu riaperta a Bayreuth nel 1947, un piccolo distintivo a forma di Non ti scordar di me fu ufficialmente adottato come l’emblema della prima riunione annuale dei Fratelli sopravvissuti agli amari anni della clandestinità.

Alla prima riunione annuale della nuova Gran Loggia Unita di Germania nel 1948, il distintivo fu adottato come emblema massonico ufficiale in onore delle migliaia di valorosi Fratelli che continuarono i lavori muratori sotto il nazismo. L’anno seguente, ogni delegato alla Conferenza dei Grandi Maestri a Washington, D.C., ricevette uno di questi distintivi da parte del Gran Maestro.

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